venerdì 13 novembre 2015

THE RUTS

Sarebbe scontato cominciare questo viaggio tra i meandri del Punk britannico con una delle band che contribuirono ad accendere la miccia per l'esplosione del Movimento del Punk'77.
Ed ecco dunque i Ruts, uno dei gruppi più importanti tra quelli che emersero nella seconda ondata di fine anni '70, come testimonianza che non tutto era morto con lo scioglimento dei Sex Pistols o con il cambiamento stilistico dei Clash.
Londra, agosto '77: Dave Ruffy, inizialmente bassista e Paul Fox, chitarrista, suonavano assieme a Paul Mattock (batterista) in un gruppo pub-rock chiamato Hit & Run; come cantante reclutarono un loro amico appassionato di jazz, Malcolm Owen, conosciuto al "Deeply Vale Free Festival" e gli dissero di presentarsi alle prove senza sapere se fosse adatto a cantare!
Nel frattempo Paul Mattock, troppo innamorato della musica soul, lasciò la band e con l'arrivo al basso di un roadie degli Hit & Run, John "Segs" Jennings, Dave Ruffy si spostò alla batteria: la primissima line-up era completa.


Ora serviva un nuovo nome e, dopo aver rinunciato a chiamare il gruppo Malcolm and The Skulking Loafers, optarono per il più corto The Ruts.
Dichiaratamente antirazzisti e antifascisti (la canzone Jah War denuncia le violenze perpetrate nell'aprile '79 da parte del gruppo speciale della Polizia Metropolitana), la loro aggressività punk si fondeva spesso con influenze raggae, ma senza perdere originalità.
Il primo singolo pubblicato fu "In A Rut", fuori tempo massimo nel gennaio '79, ne seguì un secondo nel giugno dello stesso anno, "Babylon's Burining", che entrò nella Top 10 (7° posto) e due mesi più tardi rilasciarono il primo album chiamato "The Crack".
Il 14 luglio del 1980 è una data tristemente importante: Owen morì e la band, per rispetto suo e di altri musicisti che non suonarono più con loro, cambiò nome in Ruts D.C. ( il significato di D.C. è tutto italiano, come spiegò poi la band stessa, ed è preso dalla frase "da capo").

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

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