martedì 24 novembre 2015

JOHNNY MOPED


Parte oggi la rubrica periodica che circa una volta alla settimana si occuperà degli artisti poco conosciuti che appartenettero al primissimo panorama punk e che sono poi scomparsi definitivamente o per molto tempo.
Abbiamo deciso di iniziare con una delle band pioniere del punk britannico, i Johnny Moped, il quale ceppo germinale è lo stesso dei Damned (ma di questo parleremo nella puntata dedicata ai "dannati").
Croydon, sud di Londra, 1974: Paul Halford (cantante), dopo aver suonato per quattro anni con Ray Burns (chitarrista, il futuro Capitain Sensible), cambia nome in Johnny Moped e gli propone di formare una nuova band dal nome Johnny Moped and the Five Arrogant Superstars; Ray uscirà poi dal gruppo tre mesi dopo e il nome del progetto varierà ancora due volte in Assault and Buggery e Commercial Band, prima di chiamarsi definitivamente Johnny Moped nel 1975.
Nel frattempo, oltre al nuovo chitarrista Slimey Toad presentato alla band da Ray Burns stesso, arrivò circa un anno dopo anche Fred Berk al basso, fratello dal già confermato Dave alla batteria.
Già dall'inizio del '77, la nuova formazione cominciò a farsi notare al Roxy Club di Londra come supporto a varie band come Eater, Adverts, Damned e Slaughter and the Dogs e fu anche inserita, con il brano "Hard Lovin' Man", nella compilation della Harvest Records "Live at The Roxy WC2" assieme ad altre band.


La Chiswick Records fu colpita dal loro carisma e dall'impatto scenico e musicale e alla fine del 1977 produsse il loro single "No One" (Incendiary Device come B-side) e nel maggio '78 fu la volta del primo album "Cycledelic", rimanendo parecchio tempo nelle classifiche indipendenti britanniche con il singolo "Darling, Let's Have Another Baby"; nel secondo singolo estratto "Little Quennie", una cover di Chuck Berry, Ray Burns torna a collaborare con la band ma per breve tempo, poichè proprio quando la canzone comincia ad essere praticamente canticchiata in ogni angolo del Paese, il gruppo si sciolse.
I Johnny Moped, che inizialmente definivano il loro sound "heavy R&B", influenzarono molti musicisti che poi andarono a formare band quali Alternative TV, Undertones, Exploited e Lurkers, nonchè la band olandese Loveslug e i newyorkesi The Templars, rimanendo tra i pensieri di chi li conobbe come misteriosi e tanto veloci a divenire popolari quanto a scomparire.
Nel 2015 la band ha ripreso la propria attività live.

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

venerdì 20 novembre 2015

THE EXPLOITED


Quando si parla degli Exploited non si può fare a meno di pensare che forse sono stati la punk band con maggior concentrazione familiare, i tre fratelli Buchan.
Edimburgo, 1978: Terry Buchan (voce), Steve Ross (guitar), Alan Paget (basso) e Andy McNiven (batteria) formano una band che si riflette sullo spunto suggerito da Andy, il quale avendo avuto come padre un veterano della guerra in Corea fortemente di sinistra, voleva incentrare il nome sul significato che per il Potere siamo tutti delle semplici unità da sfruttare, perciò il nome "gli sfruttati" era perfetto.
Furono invitati a suonare il loro primo concerto alla Craigmuir School il 15 dicembre 1978, Andy se lo ricorda bene, perchè lo stesso giorno suonarono i Doomed, ovvero i Damned con un altro nome al Cloud di Edimburgo, dove loro andarono dopo il proprio che non andò tanto bene, poichè sembravano vittima della propria pubblicità: per l'occasione avevano tappezzato la città con scritte del loro nome fatte a bomboletta e rubato quotidiani, latte e panini ridistribuiti fuori dalla porta di casa delle persone la domenica mattina con la scritta "A gift from the exploited" (un dono dagli sfruttati). Al concerto dei Doomed c'è da registrare anche la presenza del fratello maggiore di Terry, Wattie, in trasferta ad Edimburgo, che appena tornato dall'esercito si era trasferito a Londra convertitosi al Punk.
Terry lasciò la band perchè nutriva poche speranze in essa, rimpiazzato quasi subito proprio da Wattie e, tempo dopo con l'uscita dal gruppo anche di Stevie Ross nel 1980 (sostituito da Big John Duncan) formarono gli Exposed, con i quali fecero solo un concerto, di supporto proprio agli Exploited; nel giro di un anno, dopo aver cambiato un paio di bassisti e batteristi arrivarono anche Gary McCormack e Dru Stix.


Gli Exploited si misero subito al lavoro e in pochissimo tempo riuscirono a rilasciare i singoli "Army Life" ed "Exploited Barmy Army" nel 1980 e "Dogs Of War" e "Dead Cities" nell'81, come apripista del primo album "Punk's Not Dead" uscito nello stesso anno per la Secret Records; con "Dead Cities" salirono anche sul palco di "Top Of The Pops", quando ancora era un programma televisivo per musica emergente.
La band è inarrestabile e nel 1982 arriva anche il secondo album "Troops Of Tomorrow" (Secret Records, preceduto dal singolo "Attack" ed "Alternative" come b-sides) molto più potente rispetto al primo e con classici tra i quali "Sid Vicious Was Innocent", "So Tragic" e la mitica "UK82" che diede il nome all'intero nuovo movimento punk.
Purtroppo nell'82 Dru Stix uscì suo malgrado dalla band per via dell'accusa di aggressione a mano armata, per la quale si beccò sette anni di carcere e venne sostituito da Danny Heatley prima e poi dall'ex UK Subs Steve Roberts e nell'83 dall'altro fratello di Wattie, Willie.
Dopo il terzo album "Lets Start A War" dell'83 (Combat Records) la band passò a sonorità più vicine al crust e pian piano iniziò il lento declino.

Come di consueto non andiamo oltre al 1983: la nostra "macchina del tempo" è già in partenza, direzione Croydon, area regionale della Big London. La prossima tappa è già il "presente", tante destinazioni ci aspettano, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

mercoledì 18 novembre 2015

SEX PISTOLS


I Sex Pistols non hanno bisogno di presentazioni ma era doveroso includerli per l'importanza che hanno avuto per l'esplosione del Punk britannico nel '77.
Londra, 1972: due giovanissimi Steve Jones (voce) e Paul Cock (batteria) ed un loro amico, Warwick "Wally" Nightingale (chitarra), formano gli Strand e suonano covers degli Who e degli Small Faces; tre anni più tardi dopo vari cambi in organico e con l'inserimento del saltuario bassista Del Noones, Steve, tra un furto e l'altro nel negozio-boutique "Sex" di Malcolm McLaren e di sua moglie Vivienne Westwood, cercò di convincere l'eccentrico impresario a far da manager alla sua band dopo aver notato i numerosi contatti che aveva; McLaren accettò, sostituendo subito l'inaffidabile Noones con il suo commesso Glen Matlock e dando il benservito anche a Nightingale che aveva creato tensioni con Jones.
Servivano un nome d'impatto e un cantante, poichè Steve, dopo aver imparato a suonare la chitarra, non riusciva a cantare contemporaneamente: dopo l'iniziale scelta ricaduta su QT Jones & his Sex Pistols,si optò solo per "Sex Pistols", mentre il cantante non dovettero manco cercarlo: McLaren si ricordò di quel ragazzino con un look appariscente e della sua versione apocalittica di "Eighteen" di Alice Cooper cantata davanti al juke-box del suo negozio, colui che poi divenne Johnny Rotten!
Attraverso varie trovate pubblicitarie e oltraggi di ogni genere, McLaren riuscì ad elevare la popolarità della band: dall'apparizione TV terminata dopo pochi minuti (Steve Jones diede dello stronzo ubriacone a Bill Grundy), al licenziamento strappato con un ricco compenso da parte della E.M.I. dopo solo un singolo prodotto, "Anarchy In The U.K.", fino alla crociera sul Tamigi a bordo di un battello sulle note di "God Save The Queen" contro il Giubileo della Regina che valse un primo posto (boicottato) dalle classifiche ufficiali britanniche. Erano diventati nemico pubblico numero 1!


Siamo ormai nel '77 e quell'anno vide l'uscita anche dell'album "Never Mind The Bollocks - Here's The Sex Pistols": l'ambizione di McLaren non aveva limiti e propose alla band di licenziare Glen Matlock, optando per un amico d'infanzia di Johnny, Sid Vicious; da quel momento gli eccessi si moltiplicarono e anche il lucrare di McLaren alle spalle del povero Sid, immerso nell'abuso di droghe a causa della sua ragazza Nancy Spungen.
Dopo il tour statunitense la band si sciolse nel '78: McLaren diede due biglietti a Jones e Cook direzione Rio de Janeiro per incidere un paio di singoli a nome Sex Pistols con Ronnie "The Big Train Robber" Biggs senza includere Johnny e per la preparazione di un film documentario dove McLaren glorificava se stesso facendo apparire la band come delle marionette e Rotten, dopo averlo saputo, lasciò la band il giorno dopo; come è noto, Sid fu accusato per la morte di Nancy, senza prove reali sulla sua colpevolezza e poco dopo uscito dal carcere, il 2 febbraio 1979, si iniettò nelle vene una dose letale di eroina e morì per overdose.
Il resto è leggenda.

E noi stiamo già ripartendo per una nuova tappa, direzione Edimburgo. Tante destinazioni ci aspettano, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

domenica 15 novembre 2015

CONFLICT


Anche se appartengono di diritto alla scena UK82, metà della band esisteva già dal '79 attraverso svariati nomi (uno dei quali era "Splattered Rock Stars").
Sud di Londra, esattamente nel piccolo comune di Eltham: dopo aver seguito i Crass in giro per il Paese, i germinali Conflict decisero di mettere su un progetto serio che avesse come ideali il pacifismo, l'animalismo e l'anarchismo, in pratica l'attitudine anarcho-punk.
La prima formazine ruotava attorno al cantante Colin Jerwood e al tecnico, scenografo e motivatore Paul "Nihilistic Nobody" Fryday, ideatore del logo della band, formato dalle iniziali CND significanti "Campaign for Nuclear Disarmament" (campagna per il disarmo nucleare); successivamente si aggregarono al gruppo la seconda voce Pauline, il chitarrista Steve, il bassista Big John e il batterista Francisco "Paco" Carreno. Con questo essemble debuttarono live proprio nella loro cittadina nell'aprile '81.


Nel giugno 1982 pubblicarono l'EP "The House That Man Built" per la Crass Records, mentre il primo album "It's Time To See Who's Who" (in entrambi è presente la canzone "Blind Attack") venne prodotto dalla Corpus Christi Records nel marzo 1983; proprio nello stesso periodo Paul e Pauline lasciarono la band.
Sempre nell'83, il cantante dei Crass, Steve Ignorant, partecipò al singolo "To A Nation For Animal Lovers", canzone scritta in favore dei diritti degli animali e per qualche anno, dopo lo scioglimento dei Crass, fece sporadiche apparizioni nei concerti della band come seconda voce.
La loro politica di azione diretta sensibile a molte cause, sopratutto quella animalista battendosi contro i cacciatori di foche nelle Orcadi e contro la guerra, supportando l'organizzazione "Class War", provocò varie risse ai concerti e interruzioni da parte della polizia.
I Conflict fondarono anche una propria etichetta indipendente, la Mortarhate Records, con la quale produssero tutti i loro lavori dal 1984 in poi.

Ma noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per tornare a Londra, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

venerdì 13 novembre 2015

THE RUTS

Sarebbe scontato cominciare questo viaggio tra i meandri del Punk britannico con una delle band che contribuirono ad accendere la miccia per l'esplosione del Movimento del Punk'77.
Ed ecco dunque i Ruts, uno dei gruppi più importanti tra quelli che emersero nella seconda ondata di fine anni '70, come testimonianza che non tutto era morto con lo scioglimento dei Sex Pistols o con il cambiamento stilistico dei Clash.
Londra, agosto '77: Dave Ruffy, inizialmente bassista e Paul Fox, chitarrista, suonavano assieme a Paul Mattock (batterista) in un gruppo pub-rock chiamato Hit & Run; come cantante reclutarono un loro amico appassionato di jazz, Malcolm Owen, conosciuto al "Deeply Vale Free Festival" e gli dissero di presentarsi alle prove senza sapere se fosse adatto a cantare!
Nel frattempo Paul Mattock, troppo innamorato della musica soul, lasciò la band e con l'arrivo al basso di un roadie degli Hit & Run, John "Segs" Jennings, Dave Ruffy si spostò alla batteria: la primissima line-up era completa.


Ora serviva un nuovo nome e, dopo aver rinunciato a chiamare il gruppo Malcolm and The Skulking Loafers, optarono per il più corto The Ruts.
Dichiaratamente antirazzisti e antifascisti (la canzone Jah War denuncia le violenze perpetrate nell'aprile '79 da parte del gruppo speciale della Polizia Metropolitana), la loro aggressività punk si fondeva spesso con influenze raggae, ma senza perdere originalità.
Il primo singolo pubblicato fu "In A Rut", fuori tempo massimo nel gennaio '79, ne seguì un secondo nel giugno dello stesso anno, "Babylon's Burining", che entrò nella Top 10 (7° posto) e due mesi più tardi rilasciarono il primo album chiamato "The Crack".
Il 14 luglio del 1980 è una data tristemente importante: Owen morì e la band, per rispetto suo e di altri musicisti che non suonarono più con loro, cambiò nome in Ruts D.C. ( il significato di D.C. è tutto italiano, come spiegò poi la band stessa, ed è preso dalla frase "da capo").

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

mercoledì 11 novembre 2015

Il blog di OLD BRITISH PUNK '76-'83.

Dopo la fortunata omonima rubrica del 2011 sta per tornare "OLD BRITISH PUNK '76-'83".
Abbiamo un obiettivo: condividere con i nostalgici e contribuire a far conoscere alle nuove generazioni ciò che fu il punk britannico nella prima ondata di fine anni '70 e all'inizio degli '80, quando risorse in diversi sottogeneri, attraverso tantissime band.
Speriamo davvero di stimolare anche i più giovani a mettere su una band in puro stile Punk'77 o UK82, con lo stesso entusiasmo col quale assieme a fratelli maggiori, padri o zii decideranno di seguire questo blog.