Nord di Londra, 1976: Ashruf Radwan, cantante anglo-egiziano e i suoi amici e compagni di liceo, Brian Haddock (chitarrista), Roger Bullen (batterista) e Ian Woodcock (bassista) sono fortemente influenzati dal garage-rock di ispirazione proto-punk di fine anni '60; i primi tre decisero di cambiarsi i nomi in Andy Blade, Brian Chevette e Dee Generate e tutto ebbe inizio.
Il primo concerto degli Eater nel novembre 1976 ebbe luogo a Manchester e vennero supportati dai Buzzcocks: il loro repertorio iniziale comprendeva in larga maggioranza cover velocizzate dei loro artisti preferiti come i già citati T. Rex (famosa la loro versione di "Jeepster"), David Bowie e Velvet Underground.
Il secondo concerto della band fu al Roxy Club di Londra nel febbraio del '77 e probabilmente furono uno dei primissimi gruppi intesi come punk che ci suonarono e che diedero luogo alla lunga carrellata di band della magica prima ondata che ci misero piede, come i Damned, i Johnny Moped, i Lurkers e gli Sham 69 che li supportarono nei primi concerti; nel frattempo Dee Generate lasciò la band e fu sostituito da Phil Rowland.
Lo stesso mese ci fu la firma con una piccola etichetta indipendente chiamata "The Label", con la quale pubblicarono tutti i loro dischi: durante l'anno uscirono i singoli "Outside View", "Thinking Of The U.S.A." e "Lock It Up" e l'unico album, chiamato semplicemente "The Album".
Gli Eater ebbero davvero tanti estimatori, primo fra tutti Marc Bolan dei T.Rex, che decise in prima persona di organizzare i primissimi concerti punk sparsi per il Regno Unito.
Oltre ad essere inseriti nella compilation "Live at the Roxy WC2", nel 1978 furono inclusi anche nel film-documentario di Don Letts "Punk Rock Movie"; sempre nel '78 uscìrono l'EP "Get Your Yo-Yo's Out" e il singolo "What She Wants She Needs" dopodichè, l'anno successivo, la band si sciolse.
Durante i primi anni '80 Andy Blade ebbe l'occasione di dividere l'appartamento con Billy Duffy che da li a poco avrebbe formato i Cult, ma sfortunatamente solo Billy esplose professionalmente mentre la carriera solista di Andy non ebbe modo neanche di decollare.
Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per un nuovo anno e una nuova città.
Tante tappe ci aspettano, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk
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