domenica 20 dicembre 2015

THE DAMNED


Il primo ceppo della band che si chiamerà The Damned risale a ben prima del 1976 e ne consegue un vero e proprio albero genealogico del punk inglese: ma ora andiamo indietro nel tempo di sei anni.
Londra, 1970: Paul Halford propone ai fratelli Phil e Ray Burns (futuro Capitain Sensible), rispettivamente all'organo e al pianoforte, di far parte del suo interessante progetto, i Black Witch Climax Blues, ai quali si aggregarono anche due chitarristi, Dave Berk e Fred Mills; appena un anno dopo decidono di cambiare il nome in Genetic Breakdown e Ray abbandona il pianoforte per la chitarra elettrica; nel 1974 Paul decide di chiamarsi Johnny Moped e cambiano nuovamente il nome della band prima in Five Arrogant Superstars e poi in Assault and Buggery: il fratello di Ray, Phil Burns, è il primo che esce dal gruppo; intanto nel Sussex il chitarrista Brian Robertson (poi chiamatosi Brian James) e i suoi Bastards seminano e raccolgono consensi anche in Belgio.
Il 1975 è un anno importante: Ray Burns, Dave Berk e Fred Mills escono dagli Assault and Buggery per formare i Commercial Band (Johnny Moped pareva inizialmente li volesse seguire); il batterista Chris Millar (che diverrà Rat Scabies) dapprima si unisce ai Rot e poi dopo il loro scioglimento passa ai London SS di Mick Jones e Tony James assieme a Brian Robertson, anch'esso terminata l'avventura con la sua band: la scintilla non scatta e i due decidono di suonare nei Subterraneans del futuro giornalista Nick Kent che a breve si congederà dalla musica attiva e il gruppo arriverà al capolinea.
Nel 1976 Brian contatta Chris e gli comunica che serve un batterista per la sua nuova band, gli ormai ex Masters Of The Backsides, dove lo ha raggiunto Ray Burns e che con l'uscita di scena di Chrissie Hynde (che formerà i Pretenders) hanno trovato un cantante tramite audizione, David Lett, dopo che Sid Vicious non si presentò all'appuntamento: nascono artisticamente Brian James, Rat Scabies, Capitain Sensible e Dave Vanian; il movimento punk stava per esplodere, gli Swankers diventarono Sex Pistols e Vivienne Westwood (moglie del manager Malcolm McLaren) regalò a Brian un foglio con una lista di nomi che avevano scartato e lui non ci pensò due volte, scelse "The Damned", era perfetto!


Nel giugno 1976 fecero il loro primo concerto di spalla ai Sex Pistols e dopo poche date arrivarono a suonare anche in Francia (Mont de Marsan) per il primo European Punk Rock Festival: da quel momento diventarono la band da records tra quelle britanniche (precedendo pure i Sex Pistols), i primi a firmare con un'etichetta indipendente (Stiff Records), i primi a pubblicare un singolo ("New Rose", 1976), i primi a pubblicare un album ("Damned Damned Damned", 1977) e  i primi a suonare in tour negli Stati Uniti; qualche mese dopo arrivò come secondo chitarrista Lu Edmonds e per la produzione del secondo album "Music For Pleasure" chiamarono Nick Mason dei Pink Floyd ma l'album non andò per niente bene: vengono licenziati dalla Stiff Records, Rat Scabies e Brian James lasciano la band (quest'ultimo fonda i Lords Of The New Church con Stiv Bators, ex Dead Boys) e gli altri più Algy Ward (al basso, Capitain Sensible passò alla chitarra) e Jon Moss (batteria) continuano a suonare con vari nomi quali Dimmed, Doomed e MotorDamned assieme a Lemmy dei Motorhead.
Nel 1979 la band torna a suonare come Damned e dopo qualche singolo prodotto sforna un album garage-punk dal nome "Machine Gun Etiquette" (Chiswick Records) che sia critica che fans accolgono con entusiasmo, visto che tutti pensavano che ormai avessero fatto il loro tempo: questa ventata di ottimismo porta alla produzione di due successivi full lenght, "The Black Album" del 1980 (Chiswick Records) dove la band comincia la virata verso il gothic punk e "Strawberries" dell'82 (Bronze Records) con Paul Gray al posto di Algy Ward e l'arrivo di Roman Jugg alle tastiere, seguiti da una serie di singoli autoprodotti.

E noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza, una nuova tappa è già il "presente", sempre tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

mercoledì 16 dicembre 2015

INFA RIOT


Un gruppo essenziale come anello di congiunzione tra le band che hanno ispirato la scena Oi! come Cockney Rejects, Angelic Upstarts e Sham 69 e le successive del movimento UK82, sono gli Infa Riot (abbreviazione di "In For A Riot").
Londra, 1979: fondata verso la fine dell'anno in un quartiere del nord della città, la prima line-up della band comprendeva i fratelli Wilson, Lee (cantante) e Floyd (bassista) con Barry Damery (chitarrista) e Mark Raynolds (batterista); il gruppo si assesta con l'entrata in organico di Chris Lloyd al basso e Alex Cardarelli alla batteria.
Una spinta alla loro popolarità arriva nel maggio del 1980, grazie ad un articolo sulla rivista "Sounds" di uno dei loro idoli, vale a dire Mensi (cantante degli Angelic Upstarts), impressionato dalla band dopo averla vista all' "Horsey Comunity Center".
Nel 1981 furono inclusi nella compilation "Strenght Thru Oi!" con le canzoni "Riot Riot" e "We Outnumber You" e firmarono per la Secret Records che annoverava band come 4 Skins, Business e Chron Gen; verso metà dell'anno parteciparono a due festival assieme a 4 Skins e Last Resorts, il "New Punk Convetions" a Southgate e l' "Aucklam Hall" a Londra che terminarono in rissa: nel caso di Londra fu causato da bande di Lanbroke Grove che credevano che al concerto fossero presenti sostenitori del West Ham che invece erano ad Upton Park ad assistere ad una partita di Coppa Uefa della propria squadra; per cercare di riconquistare la buona fama di band che in realtà se ne stava fuori dai casini fomentati da infiltrati esterni, intrapresero un tour per tutto il Regno Unito assieme agli Angelic Upstarts; nell'ottobre del 1981 pubblicarono il primo singolo "Kids Of The '80" (Secret Records) che si inserisce direttamente nella Top 10 delle classifiche indipendenti britanniche.


All'inizio del 1982 gli Infa Riot vennero invitati ad Islington per l'inaugurazione di un nuovo club, il "Skunk", e qualche mese più tardi assieme a Vice Squad, Anti-Nowhere League ed Exploited al mega concerto "The Gathering Of The Clans" tenutosi a Glasgow presso l'Apollo club; nel maggio dello stesso anno uscì il secondo singolo "The Winner" (Secret Records) e contribuirono con il brano "Power" alla compilation "Wargarsm" con il ricavato devoluto in beneficenza.
Nel luglio 1982 suonarono a Southal assieme a 4 Skins, Business e Last Resort e, manco a dirlo, anche questo live terminò in rissa: a causa di questi ripetuti tafferugli, tra l'82 e l'84 i concerti street punk vennero proibiti in tutti i locali della città; il mese seguente vennero rincuorati dall'uscita del loro primo album "Still Out Of Orders" (Secret Records), con all'interno pezzi come "Boot Boys", la cover di "Emergency" delle Girlschool e "The Drug Squad" e dal quale venne estratto il singolo "Feel The Rage": dopo questa pubblicazione seguì uno split con Exploited e Chron Gen chiamato "Britannia Waives The Rules" che censì l'ultima collaborazione tra la band e la Secret Records, rapporto che si estinse nell'83.
Il 1983 fu l'ultimo anno che il gruppo si presentò come Infa Riot: successivamente venne scelto un nuovo nome, semplicemente Infas, ma questa è un'altra storia.

E noi dunque ci fermiamo qua, siamo già in partenza per una nuova tappa e, come sempre, la prossima destinazione è già il "presente". Il nostro viaggio continua, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

lunedì 14 dicembre 2015

DAVE GOODMAN AND FRIENDS


Oggi, come secondo appuntamento con la rubrica periodica che approfondisce le esperienze delle band che agli albori del punk'77 si sono spente quasi subito o sono passate successivamente ad altri generi, vi parlerò del progetto Dave Goodman and Friends.
Londra, 1978: dopo aver prodotto tre demo e quattro singoli dei Sex Pistols e aver fatto da service-audio man nei live di Johnny Rotten e soci, Dave Goodman si butta in un'esperienza musicale da protagonista formando i Dave Goodman and Friends.
L'unico disco prodotto è il singolo "Justifiable Homicide" assieme alla b-side strumentale "Take Down Your Fences" per The Label Records: la canzone parla dell'omicidio di Liddle Towers, elettricista e allenatore amatoriale di pugilato morto il 9 febbraio 1976 all'ospedale della contea di Durham in circostanze misteriose dopo un fermo di polizia nella notte tra il 15 e il 16 gennaio a Birtley.


Alle canzoni hanno collaborato Paul Cook (batteria) e Steve Jones (chitarra) dei Sex Pistols più Ian Woodcock degli Eater al basso e all'altra chitarra Ben Bierley dei Front (e successivamente nei Vibrators): il risultato è una bella pubblicazione che nella struttura della canzone del lato A suona molto Sex Pistols con frasi taglienti come "they put him in a cell, in hell..." (lo misero in cella, all'inferno),  mentre la b-side ha una produzione che può ricordare lo stile di qualche pezzo all'interno di Quadrophenia degli Who.
Un anno dopo Dave produsse uno scam-project chiamato Ex Pistols: l'intento era di mettere in giro canzoni come "Schools Are Prisons" e "Revolution In The Classroom" spacciandole per pezzi rari dei Sex Pistols, tant'è che la "truffa" continuò fino a tempi recenti con l'avvento di Youtube nei confronti della stragrande maggioranza di persone che le sentirono.

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è nuovamente in partenza e una nuova tappa del nostro viaggio tra gli anni '76 e '83 è già il "presente".
Stay Punk!

sabato 12 dicembre 2015

PETER AND THE TEST TUBE BABIES


Una delle band inglesi più sottovalutate della scena UK82, a causa dei loro testi fantasticamente volgari e satirici (vedi "The Queen Gives Good Blow Jobs) e perciò considerate appartenenti al sottogenere "punk-pathetique", sono i Peter and The Test Tube Babies.
Peacehaven (Sussex), 1978: siamo in un piccolo paese vicino a Brighton e nel garage del padre di Peter Bywaters (voce), in accordo con l'amico Del "Strangefish" Greening (chitarra e voce), nasce l'idea di creare la band; in un secondo momento si unirono al progetto il bassista Chris "Trapper" Marchant e il batterista Trevor Rutherford, con Trevor sostituito presto da Nicholas "Ogs" Loizides.
Il loro debutto discografico avviene qualche mese dopo con la canzone "Elvis Is Dead", attraverso una compilation di gruppi punk di Brighton (tra le band anche i Piranhas) chiamata "Vaultage 78" (Attrix Records).
Nel 1980 escono su un'altra compilation dal nome "Oi! The Album" con "Rob A Bank (Wanna)" e in luglio sulla rivista Sound, oltre alla loro partecipazione alla registrazione di una "Peel Session"; anno nuovo (1981) e ancora richiestissimi su compilations, prima "The Kids Are United" (sempre con "Rob A Bank") e poi "Carry on Oi!" (con "Transvestite" e "Maniac").


Ed ecco che nell'agosto 1982 dopo l'ennesima presenza in compilation ( li troviamo in "Punk And Disorderly" con "Banned From The Pubs" e in "The Secret Life Of Punks" con il brano "Maniac"), arrivano i primi due singoli sotto etichetta, l'appena citato "Bunned From The Pubs" e "Run Like Hell" e finalmente il primo album "Pissed and Proud" (No Future Records): l'album fu registrato durante tre concerti suonati ad Hammersmith, Wood Green e Brighton.
Tutto va alla grande e appena un anno dopo esce anche il secondo album "The Mating Sound Of South American Frog" (con all'interno ottime canzoni come "The Jinx" e "Blown Out Again") che si piazzò per mesi al primo posto nelle classifiche indipendenti e che portarono la band a intraprendere un tour negli Stati Uniti e a registrare il sold-out di quattromila biglietti venduti per la data di Los Angeles all'Olympic Auditorium.
Il 1983 è caratterizzato anche dall'uscita di un altro singolo, "Zombie Creeping Flesh".

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

giovedì 10 dicembre 2015

THE OUTCASTS


Nuova tappa e nuovo luogo, oggi ci troviamo in Irlanda del Nord per parlare degli Outcasts.
Belfast, 1977: i tre fratelli Cowan, Greg (bassista), Colin (batterista) e Martin (chitarra ritmica) assieme al cantante Blair Hamilton e al chitarrista solista Colin "Getty" Getgood, fecero parte della primissima formazione della band: Blair se ne andò quasi subito e Greg diventò il cantante; il nome Outcasts fu suggerito da Greg e rappresentava il curioso fatto di essere stati banditi da ben cinque clubs in una settimana!
Il primo concerto fu nel maggio del '77 e presentarono una tracklist con canzoni inedite e covers di varie band del periodo come Sex Pistols, Ramones, Clash e Damned; dopo aver calcato diversi palchi ed aver supportato band più avviate, arriva il loro contratto pronto dalla "It Records" con la quale pubblicano il primo singolo "Frustration" nel maggio del 1978; il singolo successivo "Just Another Teenage Rebel", con i suoi poster in vari colori, venne prodotto dalla "Good Vibrations" Records nel novembre '78 e comincia a catturare l'attenzione di tanti punk rockers e dello speaker radiofonico John Peel; nei primi mesi del 1979 uscì una nuova tiratura del disco ma stavolta con una copertina diversa.
Il 1979 fu ricco anche di altre pubblicazioni, a cominciare dal singolo all'interno di "Battle Of The Bands" (Good Vibrations Records), uno split che comprendeva anche Rudi (altra band di Belfast), Spider e The Idiots, per poi proseguire con il singolo omonimo e apripista dell'album "Self Conscious Over You" (Good Vibrations Records) registrato in cinque giorni nell'aprile 1979 ai Wizard Studios (Belfast) ed uscito tre mesi più tardi, con l'aggiunta di un sax in tre tracce: sfortunatamente poco tempo dopo la realizzazione, Greg ebbe un incidente e rimase ingessato per parecchio tempo, così al basso venne chiamato Gordy Blair dei Rudi ed arrivò anche Raymond Falls alla batteria perchè, secondo Greg, Colin non era abbastanza in grado di suonarla.


Causa casini vari commessi dalla band in giro per i club, la Good Vibrations Records decise di licenziarli: il gruppo non si perse d'animo e fondò la GBH Records con la quale pubblicarono il singolo "Magnum Force" e grazie anche ad esso guadagnarono una "Peel Session" in onda sulla BBC Radio One; nel 1981 cambiarono il nome della loro etichetta discografica in "Outcasts Only Records" e rilasciarono lo stesso anno l'EP "Programme Love" che comprende anche la mitica song "Mania", mentre nel 1982 uscì "Angel Face", cover della band glam rock The Glitter Band di Gary Glitter, con la quale si piazzarono al 21esimo posto delle classifiche indipendenti britanniche.
Durante il 1982 una tragedia colpì la band: Colin, uno dei cofondatori e per lungo tempo vera anima della band, morì in un incidente stradale; a Colin fu dedicato un concerto dal nome "Thank You" all'Harp Bar.
Nel 1983 uscì un'altra "Peel Sessions" contenuta in "Blood and Thunder" con il promo video di "Winter" ad anticiparne la pubblicazione.

E noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è nuovamente in partenza ed una nuova tappa è già il "presente", sempre a bordo di questo nostro viaggio tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

martedì 8 dicembre 2015

BLITZ


La tipica oi! band che vede tra le sue file metà del numero dei componenti "punx" e metà "skins" e alla quale molte altre band (anche statunitensi, vedi Rancid e The Distillers) si sono ispirate sono loro, i Blitz.
New Mills, regione del Derbyshire, 1979: Alan "Nidge" Miller (voce, chitarra) e Neil "Mackie" McLennan (basso), amici dai tempi della scuola, conoscono Carl Fisher (voce) in uno dei tanti concerti punk nel circondario della loro cittadina e decidono di fondare gli XS Rythms; dopo aver cambiato un paio di batteristi, nel maggio 1980 conoscono Charles Howe con il quale completarono la prima formazione che prese il nome definitivo di Blitz, ispirato dai Ramones e dalla canzone "Blitzkrieg Bop": proprio per questo motivo si presentavano come gruppo punk rock, nonostante abbiano diviso spesso i palchi con band oi!.
Nel 1981 firmano per la No Future Records e rilasciano l'EP "All Out Attack" del quale riuscirono a vendere mille copie alla prima tiratura grazie ai fans che spuntavano come funghi; come se non bastasse, Garry Bushell, giornalista della rivista punk inglese "Sound", stravedeva per loro e fece un botto di pubblicità mettendoli ancora più sotto i riflettori, diventando nel 1982 la prima band prodotta da una piccola etichetta che con un EP di soli quattro pezzi e il secondo posto di "Never Surrender" riuscisse ad arrivare fino a ventimila copie totali vendute! Critici e fans paragonarono il singolo a quelli di 4 Skins e Business che fecero altrettanta bella figura nelle UK Indie Charts; anche il successivo singolo "Warriors" arrivò al secondo posto.


Sempre nel 1982 pubblicarono il loro primo attesissimo album chiamato "Voice Of A Generation", mantenendo il 27esimo piazzamento in classifica nonostante l'etichetta non intraprese operazioni di marketing e partirono per un tour britannico assieme ad Abrasive Wheels e GBH: sfortunatamente non riuscirono a riempire adeguatamente le date in programma portando tanta delusione all'interno della band.
Dopo un periodo teso di malumori Mackie fu il primo ad andarsene (sostituito al basso dal produttore Tim Harris) seguito da Nidge e poi Charlie; Nidge e Mackie fondarono il progetto Rose Of Victory e Nidge collaborò anche con gli Attak, mentre Carl e Tim tentarono di completare una nuova line up pubblicando nel 1983 il singolo "New Age" che si rifaceva alle primissime sonorità della band: durò pochissimo, poichè con il singolo seguente "Telecomunication" prima e poi con l'album "Second Empire Justice" cominciarono a perdere molti sostenitori per via delle sonorità che si spostavano verso la musica elettronica stile New Order.

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

domenica 6 dicembre 2015

EATER


Una delle primissime band Punk'77 furono senz'altro gli Eater che presero il nome dal verso "the eater of cars" della canzone "Suneye" dei T. Rex, contenuta nell'album omonimo del 1970.
Nord di Londra, 1976: Ashruf Radwan, cantante anglo-egiziano e i suoi amici e compagni di liceo, Brian Haddock (chitarrista), Roger Bullen (batterista) e Ian Woodcock (bassista) sono fortemente influenzati dal garage-rock di ispirazione proto-punk di fine anni '60; i primi tre decisero di cambiarsi i nomi in Andy Blade, Brian Chevette e Dee Generate e tutto ebbe inizio.
Il primo concerto degli Eater nel novembre 1976 ebbe luogo a Manchester e vennero supportati dai Buzzcocks: il loro repertorio iniziale comprendeva in larga maggioranza cover velocizzate dei loro artisti preferiti come i già citati T. Rex (famosa la loro versione di "Jeepster"), David Bowie e Velvet Underground.
Il secondo concerto della band fu al Roxy Club di Londra nel febbraio del '77 e probabilmente furono uno dei primissimi gruppi intesi come punk che ci suonarono e che diedero luogo alla lunga carrellata di band della magica prima ondata che ci misero piede, come i Damned, i Johnny Moped, i Lurkers e gli Sham 69 che li supportarono nei primi concerti; nel frattempo Dee Generate lasciò la band e fu sostituito da Phil Rowland.
Lo stesso mese ci fu la firma con una piccola etichetta indipendente chiamata "The Label", con la quale pubblicarono tutti i loro dischi: durante l'anno uscirono i singoli "Outside View", "Thinking Of The U.S.A." e "Lock It Up" e l'unico album, chiamato semplicemente "The Album".


Gli Eater ebbero davvero tanti estimatori, primo fra tutti Marc Bolan dei T.Rex, che decise in prima persona di organizzare i primissimi concerti punk sparsi per il Regno Unito.
Oltre ad essere inseriti nella compilation "Live at the Roxy WC2", nel 1978 furono inclusi anche nel film-documentario di Don Letts "Punk Rock Movie"; sempre nel '78 uscìrono l'EP "Get Your Yo-Yo's Out" e il singolo "What She Wants She Needs" dopodichè, l'anno successivo, la band si sciolse.
Durante i primi anni '80 Andy Blade ebbe l'occasione di dividere l'appartamento con Billy Duffy che da li a poco avrebbe formato i Cult, ma sfortunatamente solo Billy esplose professionalmente mentre la carriera solista di Andy non ebbe modo neanche di decollare.

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per un nuovo anno e una nuova città.
Tante tappe ci aspettano, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk

venerdì 4 dicembre 2015

COCKNEY REJECTS


I Cockney Rejects sono stati determinanti per la nascita del filone street punk che prese il nome di "Oi!"dalla loro canzone "Oi!Oi!Oi!" del 1980. Ma torniamo indietro di un paio di anni.
Londra, quartiere East End, 1978: i fratelli Jeff (detto anche "Stinky" Turner) e Mick Geggus, rispettivamente cantante e chitarrista, il loro fratellastro Chris Murrel al basso e Paul Harvey alla batteria, gettarono le basi per formare una delle band tra le più importanti tra il limbo del dopo '77 e la scena UK82.
Meno di un anno dopo arrivarono il bassista Vince Riordan ed il batterista Andy "Atlas" Scott a sostituire Murrel e Harvey e nei primi mesi del '79 uscì il primo Ep "Flares 'N Slippers" per la Small Wonder Records, mentre nel settembre dello stesso anno firmano per la EMI rilasciando il secondo e terzo EP, "I'm Not Fool" e "Bad Man".


Nel 1980 ci fu un cambio di batteristi: arrivanono prima Nigel Woolf e poi Keith Warrington e la band pubblicò in un breve lasso di tempo il primo e secondo album, "Greatest Hits Vol.1" e "GreatestHits Vol. 2" (EMI Records), quasi fossero consapevoli che avrebbero avuto un enorme successo; nei due album si trovano potentissimi inni, quali "West Side Boys", "East End", la già citata "Oi!Oi!Oi!", "Urban Guerrilla", "War On The Terraces" e la cover dell'inno dello West Ham United "I'm Forever Blowing Bubbles", canzone che presentarono a "Top Of The Pops" e per la quale ebbero seri problemi di proseguo artistico a causa delle minacce e percosse subite da parte dei 200 hooligans della tifoseria del Birmingham City accorsi a sostenere i Kidz Next Door di Robbie Pursey (fratello di Jimmy degli Sham 69), contro i quali Jeff e Mick, entrambi campioni di pugilato a livello amatoriale, tornarono a vendicarsi a suon di risse finite a coltellate e per le quali furono assolti dalle accuse: Mick finì pure all'ospedale e dovette scappare dalla finestra per evitare un bel numero di ultras incazzati che lo stavano aspettando.
I concerti erano ormai a rischio e terminavano sempre in rissa per presenza di tifoserie avverse agli "Hammers" (così vengono chiamati i giocatori del West Ham) con intenzioni poco rassicuranti, ma la band nel 1981 fece uscire altri due album, "Greatest Hits Vol.3" (EMI records) e "The Power And The Glory" (Zonophone Recors), prima di passare a sonorità dalle influenze più hard rock con "The Wild Ones" (A.K.A. records) ed interrompere per parecchio tempo l'attività live.

E noi ci fermiamo qua, ma per la prossima tappa saremo ancora a Londra.
Un nuovo viaggio è già il "presente", sempre in giro nel Regno Unito e sempre tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!