domenica 20 dicembre 2015

THE DAMNED


Il primo ceppo della band che si chiamerà The Damned risale a ben prima del 1976 e ne consegue un vero e proprio albero genealogico del punk inglese: ma ora andiamo indietro nel tempo di sei anni.
Londra, 1970: Paul Halford propone ai fratelli Phil e Ray Burns (futuro Capitain Sensible), rispettivamente all'organo e al pianoforte, di far parte del suo interessante progetto, i Black Witch Climax Blues, ai quali si aggregarono anche due chitarristi, Dave Berk e Fred Mills; appena un anno dopo decidono di cambiare il nome in Genetic Breakdown e Ray abbandona il pianoforte per la chitarra elettrica; nel 1974 Paul decide di chiamarsi Johnny Moped e cambiano nuovamente il nome della band prima in Five Arrogant Superstars e poi in Assault and Buggery: il fratello di Ray, Phil Burns, è il primo che esce dal gruppo; intanto nel Sussex il chitarrista Brian Robertson (poi chiamatosi Brian James) e i suoi Bastards seminano e raccolgono consensi anche in Belgio.
Il 1975 è un anno importante: Ray Burns, Dave Berk e Fred Mills escono dagli Assault and Buggery per formare i Commercial Band (Johnny Moped pareva inizialmente li volesse seguire); il batterista Chris Millar (che diverrà Rat Scabies) dapprima si unisce ai Rot e poi dopo il loro scioglimento passa ai London SS di Mick Jones e Tony James assieme a Brian Robertson, anch'esso terminata l'avventura con la sua band: la scintilla non scatta e i due decidono di suonare nei Subterraneans del futuro giornalista Nick Kent che a breve si congederà dalla musica attiva e il gruppo arriverà al capolinea.
Nel 1976 Brian contatta Chris e gli comunica che serve un batterista per la sua nuova band, gli ormai ex Masters Of The Backsides, dove lo ha raggiunto Ray Burns e che con l'uscita di scena di Chrissie Hynde (che formerà i Pretenders) hanno trovato un cantante tramite audizione, David Lett, dopo che Sid Vicious non si presentò all'appuntamento: nascono artisticamente Brian James, Rat Scabies, Capitain Sensible e Dave Vanian; il movimento punk stava per esplodere, gli Swankers diventarono Sex Pistols e Vivienne Westwood (moglie del manager Malcolm McLaren) regalò a Brian un foglio con una lista di nomi che avevano scartato e lui non ci pensò due volte, scelse "The Damned", era perfetto!


Nel giugno 1976 fecero il loro primo concerto di spalla ai Sex Pistols e dopo poche date arrivarono a suonare anche in Francia (Mont de Marsan) per il primo European Punk Rock Festival: da quel momento diventarono la band da records tra quelle britanniche (precedendo pure i Sex Pistols), i primi a firmare con un'etichetta indipendente (Stiff Records), i primi a pubblicare un singolo ("New Rose", 1976), i primi a pubblicare un album ("Damned Damned Damned", 1977) e  i primi a suonare in tour negli Stati Uniti; qualche mese dopo arrivò come secondo chitarrista Lu Edmonds e per la produzione del secondo album "Music For Pleasure" chiamarono Nick Mason dei Pink Floyd ma l'album non andò per niente bene: vengono licenziati dalla Stiff Records, Rat Scabies e Brian James lasciano la band (quest'ultimo fonda i Lords Of The New Church con Stiv Bators, ex Dead Boys) e gli altri più Algy Ward (al basso, Capitain Sensible passò alla chitarra) e Jon Moss (batteria) continuano a suonare con vari nomi quali Dimmed, Doomed e MotorDamned assieme a Lemmy dei Motorhead.
Nel 1979 la band torna a suonare come Damned e dopo qualche singolo prodotto sforna un album garage-punk dal nome "Machine Gun Etiquette" (Chiswick Records) che sia critica che fans accolgono con entusiasmo, visto che tutti pensavano che ormai avessero fatto il loro tempo: questa ventata di ottimismo porta alla produzione di due successivi full lenght, "The Black Album" del 1980 (Chiswick Records) dove la band comincia la virata verso il gothic punk e "Strawberries" dell'82 (Bronze Records) con Paul Gray al posto di Algy Ward e l'arrivo di Roman Jugg alle tastiere, seguiti da una serie di singoli autoprodotti.

E noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza, una nuova tappa è già il "presente", sempre tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

mercoledì 16 dicembre 2015

INFA RIOT


Un gruppo essenziale come anello di congiunzione tra le band che hanno ispirato la scena Oi! come Cockney Rejects, Angelic Upstarts e Sham 69 e le successive del movimento UK82, sono gli Infa Riot (abbreviazione di "In For A Riot").
Londra, 1979: fondata verso la fine dell'anno in un quartiere del nord della città, la prima line-up della band comprendeva i fratelli Wilson, Lee (cantante) e Floyd (bassista) con Barry Damery (chitarrista) e Mark Raynolds (batterista); il gruppo si assesta con l'entrata in organico di Chris Lloyd al basso e Alex Cardarelli alla batteria.
Una spinta alla loro popolarità arriva nel maggio del 1980, grazie ad un articolo sulla rivista "Sounds" di uno dei loro idoli, vale a dire Mensi (cantante degli Angelic Upstarts), impressionato dalla band dopo averla vista all' "Horsey Comunity Center".
Nel 1981 furono inclusi nella compilation "Strenght Thru Oi!" con le canzoni "Riot Riot" e "We Outnumber You" e firmarono per la Secret Records che annoverava band come 4 Skins, Business e Chron Gen; verso metà dell'anno parteciparono a due festival assieme a 4 Skins e Last Resorts, il "New Punk Convetions" a Southgate e l' "Aucklam Hall" a Londra che terminarono in rissa: nel caso di Londra fu causato da bande di Lanbroke Grove che credevano che al concerto fossero presenti sostenitori del West Ham che invece erano ad Upton Park ad assistere ad una partita di Coppa Uefa della propria squadra; per cercare di riconquistare la buona fama di band che in realtà se ne stava fuori dai casini fomentati da infiltrati esterni, intrapresero un tour per tutto il Regno Unito assieme agli Angelic Upstarts; nell'ottobre del 1981 pubblicarono il primo singolo "Kids Of The '80" (Secret Records) che si inserisce direttamente nella Top 10 delle classifiche indipendenti britanniche.


All'inizio del 1982 gli Infa Riot vennero invitati ad Islington per l'inaugurazione di un nuovo club, il "Skunk", e qualche mese più tardi assieme a Vice Squad, Anti-Nowhere League ed Exploited al mega concerto "The Gathering Of The Clans" tenutosi a Glasgow presso l'Apollo club; nel maggio dello stesso anno uscì il secondo singolo "The Winner" (Secret Records) e contribuirono con il brano "Power" alla compilation "Wargarsm" con il ricavato devoluto in beneficenza.
Nel luglio 1982 suonarono a Southal assieme a 4 Skins, Business e Last Resort e, manco a dirlo, anche questo live terminò in rissa: a causa di questi ripetuti tafferugli, tra l'82 e l'84 i concerti street punk vennero proibiti in tutti i locali della città; il mese seguente vennero rincuorati dall'uscita del loro primo album "Still Out Of Orders" (Secret Records), con all'interno pezzi come "Boot Boys", la cover di "Emergency" delle Girlschool e "The Drug Squad" e dal quale venne estratto il singolo "Feel The Rage": dopo questa pubblicazione seguì uno split con Exploited e Chron Gen chiamato "Britannia Waives The Rules" che censì l'ultima collaborazione tra la band e la Secret Records, rapporto che si estinse nell'83.
Il 1983 fu l'ultimo anno che il gruppo si presentò come Infa Riot: successivamente venne scelto un nuovo nome, semplicemente Infas, ma questa è un'altra storia.

E noi dunque ci fermiamo qua, siamo già in partenza per una nuova tappa e, come sempre, la prossima destinazione è già il "presente". Il nostro viaggio continua, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

lunedì 14 dicembre 2015

DAVE GOODMAN AND FRIENDS


Oggi, come secondo appuntamento con la rubrica periodica che approfondisce le esperienze delle band che agli albori del punk'77 si sono spente quasi subito o sono passate successivamente ad altri generi, vi parlerò del progetto Dave Goodman and Friends.
Londra, 1978: dopo aver prodotto tre demo e quattro singoli dei Sex Pistols e aver fatto da service-audio man nei live di Johnny Rotten e soci, Dave Goodman si butta in un'esperienza musicale da protagonista formando i Dave Goodman and Friends.
L'unico disco prodotto è il singolo "Justifiable Homicide" assieme alla b-side strumentale "Take Down Your Fences" per The Label Records: la canzone parla dell'omicidio di Liddle Towers, elettricista e allenatore amatoriale di pugilato morto il 9 febbraio 1976 all'ospedale della contea di Durham in circostanze misteriose dopo un fermo di polizia nella notte tra il 15 e il 16 gennaio a Birtley.


Alle canzoni hanno collaborato Paul Cook (batteria) e Steve Jones (chitarra) dei Sex Pistols più Ian Woodcock degli Eater al basso e all'altra chitarra Ben Bierley dei Front (e successivamente nei Vibrators): il risultato è una bella pubblicazione che nella struttura della canzone del lato A suona molto Sex Pistols con frasi taglienti come "they put him in a cell, in hell..." (lo misero in cella, all'inferno),  mentre la b-side ha una produzione che può ricordare lo stile di qualche pezzo all'interno di Quadrophenia degli Who.
Un anno dopo Dave produsse uno scam-project chiamato Ex Pistols: l'intento era di mettere in giro canzoni come "Schools Are Prisons" e "Revolution In The Classroom" spacciandole per pezzi rari dei Sex Pistols, tant'è che la "truffa" continuò fino a tempi recenti con l'avvento di Youtube nei confronti della stragrande maggioranza di persone che le sentirono.

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è nuovamente in partenza e una nuova tappa del nostro viaggio tra gli anni '76 e '83 è già il "presente".
Stay Punk!

sabato 12 dicembre 2015

PETER AND THE TEST TUBE BABIES


Una delle band inglesi più sottovalutate della scena UK82, a causa dei loro testi fantasticamente volgari e satirici (vedi "The Queen Gives Good Blow Jobs) e perciò considerate appartenenti al sottogenere "punk-pathetique", sono i Peter and The Test Tube Babies.
Peacehaven (Sussex), 1978: siamo in un piccolo paese vicino a Brighton e nel garage del padre di Peter Bywaters (voce), in accordo con l'amico Del "Strangefish" Greening (chitarra e voce), nasce l'idea di creare la band; in un secondo momento si unirono al progetto il bassista Chris "Trapper" Marchant e il batterista Trevor Rutherford, con Trevor sostituito presto da Nicholas "Ogs" Loizides.
Il loro debutto discografico avviene qualche mese dopo con la canzone "Elvis Is Dead", attraverso una compilation di gruppi punk di Brighton (tra le band anche i Piranhas) chiamata "Vaultage 78" (Attrix Records).
Nel 1980 escono su un'altra compilation dal nome "Oi! The Album" con "Rob A Bank (Wanna)" e in luglio sulla rivista Sound, oltre alla loro partecipazione alla registrazione di una "Peel Session"; anno nuovo (1981) e ancora richiestissimi su compilations, prima "The Kids Are United" (sempre con "Rob A Bank") e poi "Carry on Oi!" (con "Transvestite" e "Maniac").


Ed ecco che nell'agosto 1982 dopo l'ennesima presenza in compilation ( li troviamo in "Punk And Disorderly" con "Banned From The Pubs" e in "The Secret Life Of Punks" con il brano "Maniac"), arrivano i primi due singoli sotto etichetta, l'appena citato "Bunned From The Pubs" e "Run Like Hell" e finalmente il primo album "Pissed and Proud" (No Future Records): l'album fu registrato durante tre concerti suonati ad Hammersmith, Wood Green e Brighton.
Tutto va alla grande e appena un anno dopo esce anche il secondo album "The Mating Sound Of South American Frog" (con all'interno ottime canzoni come "The Jinx" e "Blown Out Again") che si piazzò per mesi al primo posto nelle classifiche indipendenti e che portarono la band a intraprendere un tour negli Stati Uniti e a registrare il sold-out di quattromila biglietti venduti per la data di Los Angeles all'Olympic Auditorium.
Il 1983 è caratterizzato anche dall'uscita di un altro singolo, "Zombie Creeping Flesh".

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

giovedì 10 dicembre 2015

THE OUTCASTS


Nuova tappa e nuovo luogo, oggi ci troviamo in Irlanda del Nord per parlare degli Outcasts.
Belfast, 1977: i tre fratelli Cowan, Greg (bassista), Colin (batterista) e Martin (chitarra ritmica) assieme al cantante Blair Hamilton e al chitarrista solista Colin "Getty" Getgood, fecero parte della primissima formazione della band: Blair se ne andò quasi subito e Greg diventò il cantante; il nome Outcasts fu suggerito da Greg e rappresentava il curioso fatto di essere stati banditi da ben cinque clubs in una settimana!
Il primo concerto fu nel maggio del '77 e presentarono una tracklist con canzoni inedite e covers di varie band del periodo come Sex Pistols, Ramones, Clash e Damned; dopo aver calcato diversi palchi ed aver supportato band più avviate, arriva il loro contratto pronto dalla "It Records" con la quale pubblicano il primo singolo "Frustration" nel maggio del 1978; il singolo successivo "Just Another Teenage Rebel", con i suoi poster in vari colori, venne prodotto dalla "Good Vibrations" Records nel novembre '78 e comincia a catturare l'attenzione di tanti punk rockers e dello speaker radiofonico John Peel; nei primi mesi del 1979 uscì una nuova tiratura del disco ma stavolta con una copertina diversa.
Il 1979 fu ricco anche di altre pubblicazioni, a cominciare dal singolo all'interno di "Battle Of The Bands" (Good Vibrations Records), uno split che comprendeva anche Rudi (altra band di Belfast), Spider e The Idiots, per poi proseguire con il singolo omonimo e apripista dell'album "Self Conscious Over You" (Good Vibrations Records) registrato in cinque giorni nell'aprile 1979 ai Wizard Studios (Belfast) ed uscito tre mesi più tardi, con l'aggiunta di un sax in tre tracce: sfortunatamente poco tempo dopo la realizzazione, Greg ebbe un incidente e rimase ingessato per parecchio tempo, così al basso venne chiamato Gordy Blair dei Rudi ed arrivò anche Raymond Falls alla batteria perchè, secondo Greg, Colin non era abbastanza in grado di suonarla.


Causa casini vari commessi dalla band in giro per i club, la Good Vibrations Records decise di licenziarli: il gruppo non si perse d'animo e fondò la GBH Records con la quale pubblicarono il singolo "Magnum Force" e grazie anche ad esso guadagnarono una "Peel Session" in onda sulla BBC Radio One; nel 1981 cambiarono il nome della loro etichetta discografica in "Outcasts Only Records" e rilasciarono lo stesso anno l'EP "Programme Love" che comprende anche la mitica song "Mania", mentre nel 1982 uscì "Angel Face", cover della band glam rock The Glitter Band di Gary Glitter, con la quale si piazzarono al 21esimo posto delle classifiche indipendenti britanniche.
Durante il 1982 una tragedia colpì la band: Colin, uno dei cofondatori e per lungo tempo vera anima della band, morì in un incidente stradale; a Colin fu dedicato un concerto dal nome "Thank You" all'Harp Bar.
Nel 1983 uscì un'altra "Peel Sessions" contenuta in "Blood and Thunder" con il promo video di "Winter" ad anticiparne la pubblicazione.

E noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è nuovamente in partenza ed una nuova tappa è già il "presente", sempre a bordo di questo nostro viaggio tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

martedì 8 dicembre 2015

BLITZ


La tipica oi! band che vede tra le sue file metà del numero dei componenti "punx" e metà "skins" e alla quale molte altre band (anche statunitensi, vedi Rancid e The Distillers) si sono ispirate sono loro, i Blitz.
New Mills, regione del Derbyshire, 1979: Alan "Nidge" Miller (voce, chitarra) e Neil "Mackie" McLennan (basso), amici dai tempi della scuola, conoscono Carl Fisher (voce) in uno dei tanti concerti punk nel circondario della loro cittadina e decidono di fondare gli XS Rythms; dopo aver cambiato un paio di batteristi, nel maggio 1980 conoscono Charles Howe con il quale completarono la prima formazione che prese il nome definitivo di Blitz, ispirato dai Ramones e dalla canzone "Blitzkrieg Bop": proprio per questo motivo si presentavano come gruppo punk rock, nonostante abbiano diviso spesso i palchi con band oi!.
Nel 1981 firmano per la No Future Records e rilasciano l'EP "All Out Attack" del quale riuscirono a vendere mille copie alla prima tiratura grazie ai fans che spuntavano come funghi; come se non bastasse, Garry Bushell, giornalista della rivista punk inglese "Sound", stravedeva per loro e fece un botto di pubblicità mettendoli ancora più sotto i riflettori, diventando nel 1982 la prima band prodotta da una piccola etichetta che con un EP di soli quattro pezzi e il secondo posto di "Never Surrender" riuscisse ad arrivare fino a ventimila copie totali vendute! Critici e fans paragonarono il singolo a quelli di 4 Skins e Business che fecero altrettanta bella figura nelle UK Indie Charts; anche il successivo singolo "Warriors" arrivò al secondo posto.


Sempre nel 1982 pubblicarono il loro primo attesissimo album chiamato "Voice Of A Generation", mantenendo il 27esimo piazzamento in classifica nonostante l'etichetta non intraprese operazioni di marketing e partirono per un tour britannico assieme ad Abrasive Wheels e GBH: sfortunatamente non riuscirono a riempire adeguatamente le date in programma portando tanta delusione all'interno della band.
Dopo un periodo teso di malumori Mackie fu il primo ad andarsene (sostituito al basso dal produttore Tim Harris) seguito da Nidge e poi Charlie; Nidge e Mackie fondarono il progetto Rose Of Victory e Nidge collaborò anche con gli Attak, mentre Carl e Tim tentarono di completare una nuova line up pubblicando nel 1983 il singolo "New Age" che si rifaceva alle primissime sonorità della band: durò pochissimo, poichè con il singolo seguente "Telecomunication" prima e poi con l'album "Second Empire Justice" cominciarono a perdere molti sostenitori per via delle sonorità che si spostavano verso la musica elettronica stile New Order.

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

domenica 6 dicembre 2015

EATER


Una delle primissime band Punk'77 furono senz'altro gli Eater che presero il nome dal verso "the eater of cars" della canzone "Suneye" dei T. Rex, contenuta nell'album omonimo del 1970.
Nord di Londra, 1976: Ashruf Radwan, cantante anglo-egiziano e i suoi amici e compagni di liceo, Brian Haddock (chitarrista), Roger Bullen (batterista) e Ian Woodcock (bassista) sono fortemente influenzati dal garage-rock di ispirazione proto-punk di fine anni '60; i primi tre decisero di cambiarsi i nomi in Andy Blade, Brian Chevette e Dee Generate e tutto ebbe inizio.
Il primo concerto degli Eater nel novembre 1976 ebbe luogo a Manchester e vennero supportati dai Buzzcocks: il loro repertorio iniziale comprendeva in larga maggioranza cover velocizzate dei loro artisti preferiti come i già citati T. Rex (famosa la loro versione di "Jeepster"), David Bowie e Velvet Underground.
Il secondo concerto della band fu al Roxy Club di Londra nel febbraio del '77 e probabilmente furono uno dei primissimi gruppi intesi come punk che ci suonarono e che diedero luogo alla lunga carrellata di band della magica prima ondata che ci misero piede, come i Damned, i Johnny Moped, i Lurkers e gli Sham 69 che li supportarono nei primi concerti; nel frattempo Dee Generate lasciò la band e fu sostituito da Phil Rowland.
Lo stesso mese ci fu la firma con una piccola etichetta indipendente chiamata "The Label", con la quale pubblicarono tutti i loro dischi: durante l'anno uscirono i singoli "Outside View", "Thinking Of The U.S.A." e "Lock It Up" e l'unico album, chiamato semplicemente "The Album".


Gli Eater ebbero davvero tanti estimatori, primo fra tutti Marc Bolan dei T.Rex, che decise in prima persona di organizzare i primissimi concerti punk sparsi per il Regno Unito.
Oltre ad essere inseriti nella compilation "Live at the Roxy WC2", nel 1978 furono inclusi anche nel film-documentario di Don Letts "Punk Rock Movie"; sempre nel '78 uscìrono l'EP "Get Your Yo-Yo's Out" e il singolo "What She Wants She Needs" dopodichè, l'anno successivo, la band si sciolse.
Durante i primi anni '80 Andy Blade ebbe l'occasione di dividere l'appartamento con Billy Duffy che da li a poco avrebbe formato i Cult, ma sfortunatamente solo Billy esplose professionalmente mentre la carriera solista di Andy non ebbe modo neanche di decollare.

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per un nuovo anno e una nuova città.
Tante tappe ci aspettano, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk

venerdì 4 dicembre 2015

COCKNEY REJECTS


I Cockney Rejects sono stati determinanti per la nascita del filone street punk che prese il nome di "Oi!"dalla loro canzone "Oi!Oi!Oi!" del 1980. Ma torniamo indietro di un paio di anni.
Londra, quartiere East End, 1978: i fratelli Jeff (detto anche "Stinky" Turner) e Mick Geggus, rispettivamente cantante e chitarrista, il loro fratellastro Chris Murrel al basso e Paul Harvey alla batteria, gettarono le basi per formare una delle band tra le più importanti tra il limbo del dopo '77 e la scena UK82.
Meno di un anno dopo arrivarono il bassista Vince Riordan ed il batterista Andy "Atlas" Scott a sostituire Murrel e Harvey e nei primi mesi del '79 uscì il primo Ep "Flares 'N Slippers" per la Small Wonder Records, mentre nel settembre dello stesso anno firmano per la EMI rilasciando il secondo e terzo EP, "I'm Not Fool" e "Bad Man".


Nel 1980 ci fu un cambio di batteristi: arrivanono prima Nigel Woolf e poi Keith Warrington e la band pubblicò in un breve lasso di tempo il primo e secondo album, "Greatest Hits Vol.1" e "GreatestHits Vol. 2" (EMI Records), quasi fossero consapevoli che avrebbero avuto un enorme successo; nei due album si trovano potentissimi inni, quali "West Side Boys", "East End", la già citata "Oi!Oi!Oi!", "Urban Guerrilla", "War On The Terraces" e la cover dell'inno dello West Ham United "I'm Forever Blowing Bubbles", canzone che presentarono a "Top Of The Pops" e per la quale ebbero seri problemi di proseguo artistico a causa delle minacce e percosse subite da parte dei 200 hooligans della tifoseria del Birmingham City accorsi a sostenere i Kidz Next Door di Robbie Pursey (fratello di Jimmy degli Sham 69), contro i quali Jeff e Mick, entrambi campioni di pugilato a livello amatoriale, tornarono a vendicarsi a suon di risse finite a coltellate e per le quali furono assolti dalle accuse: Mick finì pure all'ospedale e dovette scappare dalla finestra per evitare un bel numero di ultras incazzati che lo stavano aspettando.
I concerti erano ormai a rischio e terminavano sempre in rissa per presenza di tifoserie avverse agli "Hammers" (così vengono chiamati i giocatori del West Ham) con intenzioni poco rassicuranti, ma la band nel 1981 fece uscire altri due album, "Greatest Hits Vol.3" (EMI records) e "The Power And The Glory" (Zonophone Recors), prima di passare a sonorità dalle influenze più hard rock con "The Wild Ones" (A.K.A. records) ed interrompere per parecchio tempo l'attività live.

E noi ci fermiamo qua, ma per la prossima tappa saremo ancora a Londra.
Un nuovo viaggio è già il "presente", sempre in giro nel Regno Unito e sempre tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

martedì 24 novembre 2015

JOHNNY MOPED


Parte oggi la rubrica periodica che circa una volta alla settimana si occuperà degli artisti poco conosciuti che appartenettero al primissimo panorama punk e che sono poi scomparsi definitivamente o per molto tempo.
Abbiamo deciso di iniziare con una delle band pioniere del punk britannico, i Johnny Moped, il quale ceppo germinale è lo stesso dei Damned (ma di questo parleremo nella puntata dedicata ai "dannati").
Croydon, sud di Londra, 1974: Paul Halford (cantante), dopo aver suonato per quattro anni con Ray Burns (chitarrista, il futuro Capitain Sensible), cambia nome in Johnny Moped e gli propone di formare una nuova band dal nome Johnny Moped and the Five Arrogant Superstars; Ray uscirà poi dal gruppo tre mesi dopo e il nome del progetto varierà ancora due volte in Assault and Buggery e Commercial Band, prima di chiamarsi definitivamente Johnny Moped nel 1975.
Nel frattempo, oltre al nuovo chitarrista Slimey Toad presentato alla band da Ray Burns stesso, arrivò circa un anno dopo anche Fred Berk al basso, fratello dal già confermato Dave alla batteria.
Già dall'inizio del '77, la nuova formazione cominciò a farsi notare al Roxy Club di Londra come supporto a varie band come Eater, Adverts, Damned e Slaughter and the Dogs e fu anche inserita, con il brano "Hard Lovin' Man", nella compilation della Harvest Records "Live at The Roxy WC2" assieme ad altre band.


La Chiswick Records fu colpita dal loro carisma e dall'impatto scenico e musicale e alla fine del 1977 produsse il loro single "No One" (Incendiary Device come B-side) e nel maggio '78 fu la volta del primo album "Cycledelic", rimanendo parecchio tempo nelle classifiche indipendenti britanniche con il singolo "Darling, Let's Have Another Baby"; nel secondo singolo estratto "Little Quennie", una cover di Chuck Berry, Ray Burns torna a collaborare con la band ma per breve tempo, poichè proprio quando la canzone comincia ad essere praticamente canticchiata in ogni angolo del Paese, il gruppo si sciolse.
I Johnny Moped, che inizialmente definivano il loro sound "heavy R&B", influenzarono molti musicisti che poi andarono a formare band quali Alternative TV, Undertones, Exploited e Lurkers, nonchè la band olandese Loveslug e i newyorkesi The Templars, rimanendo tra i pensieri di chi li conobbe come misteriosi e tanto veloci a divenire popolari quanto a scomparire.
Nel 2015 la band ha ripreso la propria attività live.

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

venerdì 20 novembre 2015

THE EXPLOITED


Quando si parla degli Exploited non si può fare a meno di pensare che forse sono stati la punk band con maggior concentrazione familiare, i tre fratelli Buchan.
Edimburgo, 1978: Terry Buchan (voce), Steve Ross (guitar), Alan Paget (basso) e Andy McNiven (batteria) formano una band che si riflette sullo spunto suggerito da Andy, il quale avendo avuto come padre un veterano della guerra in Corea fortemente di sinistra, voleva incentrare il nome sul significato che per il Potere siamo tutti delle semplici unità da sfruttare, perciò il nome "gli sfruttati" era perfetto.
Furono invitati a suonare il loro primo concerto alla Craigmuir School il 15 dicembre 1978, Andy se lo ricorda bene, perchè lo stesso giorno suonarono i Doomed, ovvero i Damned con un altro nome al Cloud di Edimburgo, dove loro andarono dopo il proprio che non andò tanto bene, poichè sembravano vittima della propria pubblicità: per l'occasione avevano tappezzato la città con scritte del loro nome fatte a bomboletta e rubato quotidiani, latte e panini ridistribuiti fuori dalla porta di casa delle persone la domenica mattina con la scritta "A gift from the exploited" (un dono dagli sfruttati). Al concerto dei Doomed c'è da registrare anche la presenza del fratello maggiore di Terry, Wattie, in trasferta ad Edimburgo, che appena tornato dall'esercito si era trasferito a Londra convertitosi al Punk.
Terry lasciò la band perchè nutriva poche speranze in essa, rimpiazzato quasi subito proprio da Wattie e, tempo dopo con l'uscita dal gruppo anche di Stevie Ross nel 1980 (sostituito da Big John Duncan) formarono gli Exposed, con i quali fecero solo un concerto, di supporto proprio agli Exploited; nel giro di un anno, dopo aver cambiato un paio di bassisti e batteristi arrivarono anche Gary McCormack e Dru Stix.


Gli Exploited si misero subito al lavoro e in pochissimo tempo riuscirono a rilasciare i singoli "Army Life" ed "Exploited Barmy Army" nel 1980 e "Dogs Of War" e "Dead Cities" nell'81, come apripista del primo album "Punk's Not Dead" uscito nello stesso anno per la Secret Records; con "Dead Cities" salirono anche sul palco di "Top Of The Pops", quando ancora era un programma televisivo per musica emergente.
La band è inarrestabile e nel 1982 arriva anche il secondo album "Troops Of Tomorrow" (Secret Records, preceduto dal singolo "Attack" ed "Alternative" come b-sides) molto più potente rispetto al primo e con classici tra i quali "Sid Vicious Was Innocent", "So Tragic" e la mitica "UK82" che diede il nome all'intero nuovo movimento punk.
Purtroppo nell'82 Dru Stix uscì suo malgrado dalla band per via dell'accusa di aggressione a mano armata, per la quale si beccò sette anni di carcere e venne sostituito da Danny Heatley prima e poi dall'ex UK Subs Steve Roberts e nell'83 dall'altro fratello di Wattie, Willie.
Dopo il terzo album "Lets Start A War" dell'83 (Combat Records) la band passò a sonorità più vicine al crust e pian piano iniziò il lento declino.

Come di consueto non andiamo oltre al 1983: la nostra "macchina del tempo" è già in partenza, direzione Croydon, area regionale della Big London. La prossima tappa è già il "presente", tante destinazioni ci aspettano, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

mercoledì 18 novembre 2015

SEX PISTOLS


I Sex Pistols non hanno bisogno di presentazioni ma era doveroso includerli per l'importanza che hanno avuto per l'esplosione del Punk britannico nel '77.
Londra, 1972: due giovanissimi Steve Jones (voce) e Paul Cock (batteria) ed un loro amico, Warwick "Wally" Nightingale (chitarra), formano gli Strand e suonano covers degli Who e degli Small Faces; tre anni più tardi dopo vari cambi in organico e con l'inserimento del saltuario bassista Del Noones, Steve, tra un furto e l'altro nel negozio-boutique "Sex" di Malcolm McLaren e di sua moglie Vivienne Westwood, cercò di convincere l'eccentrico impresario a far da manager alla sua band dopo aver notato i numerosi contatti che aveva; McLaren accettò, sostituendo subito l'inaffidabile Noones con il suo commesso Glen Matlock e dando il benservito anche a Nightingale che aveva creato tensioni con Jones.
Servivano un nome d'impatto e un cantante, poichè Steve, dopo aver imparato a suonare la chitarra, non riusciva a cantare contemporaneamente: dopo l'iniziale scelta ricaduta su QT Jones & his Sex Pistols,si optò solo per "Sex Pistols", mentre il cantante non dovettero manco cercarlo: McLaren si ricordò di quel ragazzino con un look appariscente e della sua versione apocalittica di "Eighteen" di Alice Cooper cantata davanti al juke-box del suo negozio, colui che poi divenne Johnny Rotten!
Attraverso varie trovate pubblicitarie e oltraggi di ogni genere, McLaren riuscì ad elevare la popolarità della band: dall'apparizione TV terminata dopo pochi minuti (Steve Jones diede dello stronzo ubriacone a Bill Grundy), al licenziamento strappato con un ricco compenso da parte della E.M.I. dopo solo un singolo prodotto, "Anarchy In The U.K.", fino alla crociera sul Tamigi a bordo di un battello sulle note di "God Save The Queen" contro il Giubileo della Regina che valse un primo posto (boicottato) dalle classifiche ufficiali britanniche. Erano diventati nemico pubblico numero 1!


Siamo ormai nel '77 e quell'anno vide l'uscita anche dell'album "Never Mind The Bollocks - Here's The Sex Pistols": l'ambizione di McLaren non aveva limiti e propose alla band di licenziare Glen Matlock, optando per un amico d'infanzia di Johnny, Sid Vicious; da quel momento gli eccessi si moltiplicarono e anche il lucrare di McLaren alle spalle del povero Sid, immerso nell'abuso di droghe a causa della sua ragazza Nancy Spungen.
Dopo il tour statunitense la band si sciolse nel '78: McLaren diede due biglietti a Jones e Cook direzione Rio de Janeiro per incidere un paio di singoli a nome Sex Pistols con Ronnie "The Big Train Robber" Biggs senza includere Johnny e per la preparazione di un film documentario dove McLaren glorificava se stesso facendo apparire la band come delle marionette e Rotten, dopo averlo saputo, lasciò la band il giorno dopo; come è noto, Sid fu accusato per la morte di Nancy, senza prove reali sulla sua colpevolezza e poco dopo uscito dal carcere, il 2 febbraio 1979, si iniettò nelle vene una dose letale di eroina e morì per overdose.
Il resto è leggenda.

E noi stiamo già ripartendo per una nuova tappa, direzione Edimburgo. Tante destinazioni ci aspettano, sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

domenica 15 novembre 2015

CONFLICT


Anche se appartengono di diritto alla scena UK82, metà della band esisteva già dal '79 attraverso svariati nomi (uno dei quali era "Splattered Rock Stars").
Sud di Londra, esattamente nel piccolo comune di Eltham: dopo aver seguito i Crass in giro per il Paese, i germinali Conflict decisero di mettere su un progetto serio che avesse come ideali il pacifismo, l'animalismo e l'anarchismo, in pratica l'attitudine anarcho-punk.
La prima formazine ruotava attorno al cantante Colin Jerwood e al tecnico, scenografo e motivatore Paul "Nihilistic Nobody" Fryday, ideatore del logo della band, formato dalle iniziali CND significanti "Campaign for Nuclear Disarmament" (campagna per il disarmo nucleare); successivamente si aggregarono al gruppo la seconda voce Pauline, il chitarrista Steve, il bassista Big John e il batterista Francisco "Paco" Carreno. Con questo essemble debuttarono live proprio nella loro cittadina nell'aprile '81.


Nel giugno 1982 pubblicarono l'EP "The House That Man Built" per la Crass Records, mentre il primo album "It's Time To See Who's Who" (in entrambi è presente la canzone "Blind Attack") venne prodotto dalla Corpus Christi Records nel marzo 1983; proprio nello stesso periodo Paul e Pauline lasciarono la band.
Sempre nell'83, il cantante dei Crass, Steve Ignorant, partecipò al singolo "To A Nation For Animal Lovers", canzone scritta in favore dei diritti degli animali e per qualche anno, dopo lo scioglimento dei Crass, fece sporadiche apparizioni nei concerti della band come seconda voce.
La loro politica di azione diretta sensibile a molte cause, sopratutto quella animalista battendosi contro i cacciatori di foche nelle Orcadi e contro la guerra, supportando l'organizzazione "Class War", provocò varie risse ai concerti e interruzioni da parte della polizia.
I Conflict fondarono anche una propria etichetta indipendente, la Mortarhate Records, con la quale produssero tutti i loro lavori dal 1984 in poi.

Ma noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per tornare a Londra, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

venerdì 13 novembre 2015

THE RUTS

Sarebbe scontato cominciare questo viaggio tra i meandri del Punk britannico con una delle band che contribuirono ad accendere la miccia per l'esplosione del Movimento del Punk'77.
Ed ecco dunque i Ruts, uno dei gruppi più importanti tra quelli che emersero nella seconda ondata di fine anni '70, come testimonianza che non tutto era morto con lo scioglimento dei Sex Pistols o con il cambiamento stilistico dei Clash.
Londra, agosto '77: Dave Ruffy, inizialmente bassista e Paul Fox, chitarrista, suonavano assieme a Paul Mattock (batterista) in un gruppo pub-rock chiamato Hit & Run; come cantante reclutarono un loro amico appassionato di jazz, Malcolm Owen, conosciuto al "Deeply Vale Free Festival" e gli dissero di presentarsi alle prove senza sapere se fosse adatto a cantare!
Nel frattempo Paul Mattock, troppo innamorato della musica soul, lasciò la band e con l'arrivo al basso di un roadie degli Hit & Run, John "Segs" Jennings, Dave Ruffy si spostò alla batteria: la primissima line-up era completa.


Ora serviva un nuovo nome e, dopo aver rinunciato a chiamare il gruppo Malcolm and The Skulking Loafers, optarono per il più corto The Ruts.
Dichiaratamente antirazzisti e antifascisti (la canzone Jah War denuncia le violenze perpetrate nell'aprile '79 da parte del gruppo speciale della Polizia Metropolitana), la loro aggressività punk si fondeva spesso con influenze raggae, ma senza perdere originalità.
Il primo singolo pubblicato fu "In A Rut", fuori tempo massimo nel gennaio '79, ne seguì un secondo nel giugno dello stesso anno, "Babylon's Burining", che entrò nella Top 10 (7° posto) e due mesi più tardi rilasciarono il primo album chiamato "The Crack".
Il 14 luglio del 1980 è una data tristemente importante: Owen morì e la band, per rispetto suo e di altri musicisti che non suonarono più con loro, cambiò nome in Ruts D.C. ( il significato di D.C. è tutto italiano, come spiegò poi la band stessa, ed è preso dalla frase "da capo").

Noi ci fermiamo qua, la nostra "macchina del tempo" è già in partenza per una nuova città e un nuovo anno, una successiva puntata è già il "presente", sempre su e giù tra gli anni '76 e '83.
Stay Punk!

mercoledì 11 novembre 2015

Il blog di OLD BRITISH PUNK '76-'83.

Dopo la fortunata omonima rubrica del 2011 sta per tornare "OLD BRITISH PUNK '76-'83".
Abbiamo un obiettivo: condividere con i nostalgici e contribuire a far conoscere alle nuove generazioni ciò che fu il punk britannico nella prima ondata di fine anni '70 e all'inizio degli '80, quando risorse in diversi sottogeneri, attraverso tantissime band.
Speriamo davvero di stimolare anche i più giovani a mettere su una band in puro stile Punk'77 o UK82, con lo stesso entusiasmo col quale assieme a fratelli maggiori, padri o zii decideranno di seguire questo blog.